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Figlia di una grande città

Come molti, sono figlia di una grande città. Sempre in ritardo, sempre di corsa; sono figlia di quella città italiana che non dorme mai, che non conosce la noia o il silenzio.
Sono figlia di una città che non ha tempo. Milano NON HA TEMPO per invecchiare, per fermarsi a respirare o farsi amare. Che cosa sottovalutata, a Milano, il tempo.


Adesso si è dovuta fermare, e noi con lei.. È stato difficile adattarsi a quegli sconosciuti che da tempo sono abituata a chiamare mamma e papà. L’unico compagno che ha percorso la vita insieme a me è stato mio fratello: l’unico essere umano a cui sono sempre stata abituata.

Questa clausura mi ha obbligata ad essere più espansiva e a collaborare con una famiglia abbastanza sconosciuta prima.

Anche io, come la mia città, mi ero dimenticata di dare un valore al tempo. Mio fratello ed io siamo cresciuti in fretta e abbiamo imparato subito a prenderci cura l’uno dell’altra (come tutti i figli di lavoratori incalliti e a tempo pieno) e in questo periodo ci siamo riappropriati un po’ dell’infanzia che Milano ci ha costretti a superare forse troppo presto. Ho ripreso a farmi delle piccole coccole, come studiare sul lettone dei miei genitori, ho riscoperto un viso da bambina senza dovermi truccare tutti i giorni per apparire più grande e farmi prendere sul serio. Ho deciso che odio i jeans e amo le tute e i pigiami, ho scoperto che i giochi di società in famiglia sono una figata e che farsi pettinare i capelli da mia madre è una delle cose che forse mi mancava di più da quando ero piccola.

Cosa manca in tutto cio? Mancano sicuramente le zie che mi viziano e mi amano come solo loro sanno fare; manca quel cugino supereroe che mi ha sempre difesa dai cattivi… E la Sardegna, casa, non è mai stata piu lontana di come lo è ora, anche se internet ci fa sentire tutti un po’ più vicini.


Peró sono fortunata, perchè appartengo alla categoria piu privilegiata: quella degli studenti e mi sto riprendendo un po’ di quel tempo che questa città, sovente ti strappa via. Mi auguro lo stiate facendo anche voi
Vi mando un forte, fortissimo abbraccio.

Francesca Anita Gigli

Divulgatrice culturale e collaboratrice di Finestre sull'Arte, ho creato Likeitalians nel 2020 per rendere la cultura alla portata di tutti. Sono una studentessa di Storia dell'arte, di quelle che non si prendono troppo sul serio. Leggo libri, scalo montagne, parlo di arte e di culture con spensieratezza. Sono una vagabonda e la nonna da piccola mi chiamava zingara, forse ci ha azzeccato prima di tutti.

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Francesca Anita Gigli

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