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”La donna col vestito verde” che rubò il cuore a Monet

Trama alla veloce senza spoiler

E’ il 1860: le primissime opere di Monet cominciano a delinearsi e acquisire tutte quelle caratteristiche che successivamente, le avrebbero rese famose. E’ il 1860: il servizio militare è obbligatorio e il giovane pittore, viene chiamato e parte per Algeri.

Mentre è in viaggio si imbatte in una giovane e bellissima ragazza, intenta a battibeccare con la madre. Claude ne rimane estasiato e immortala quel viso in un veloce schizzo a carboncino. Un viso innocente, da bambina che accompagnerà lo squattrinato pittore per i successivi due anni di leva.

Nel 1862 infatti Claude Monet si ammala gravemente e viene rispedito a casa. Gli anni trascorrono lenti tra la guarigione e la pittura, fino a quando..

Un pomeriggio di marzo del 1865 entra alla “Libraire Doncieux” in Rue Dante a Parigi e incontra la bella Camille Léonie Doncieux. Camille aveva solo diciotto anni quando conosce Claude Monet. Fu amore a prima vista.


Chi è Camille?

Camille fu la piu grande musa di Claude, nessun’altra venne dipinta così tanto come lei. Ogni tela ci parla dell’amata, perfino le ninfee. Anzi, proprio queste ultime, saranno per il pittore il ritratto meglio riuscito fatto all’amata. La giovane si innamorò immediatamente dell’artista e lo seguirà ovunque, nella vita bohémienne e dissoluta, scappando dalle varie case di Parigi per non pagare l’affitto, tra sogni infranti e promesse mai mantenute.


Alcuni dei dipinti in cui ci imbattiamo

Questo bellissimo romanzo parla della vita di Claude Monet e della cerchia di impressionisti, toccando anche la vita nel meno conosciuto, Bazille.

Indecisione tra spiaggia e costa: l’importanza delle parole
Claude Monet, La costa di S.Adesse, 1864, The Minneapolis Institute of Arts (dipinto cui si riferisce il libro)

Stephanie Cowell indaga la vita di Monet e gli amici, prima della fama e infatti incontriamo moltissimi dipinti di sperimentazione e transizione come “La costa di Sainte-Adresse” del 1864 che oggi possiamo trovare a Minneapolis.

Unico appunto: nella traduzione italiana si parla di “La spiaggia di S.Adresse”, riferendosi appunto alla costa. Quando parliamo di impressionismo si deve stare molto attenti con i titoli perché spesso sono molto simili e possono trarci in inganno. In questo caso la spiaggia è un dipinto del 1867 ed è conservato all’Art Institute di Chicago.

Claude Monet, La spiaggia di S.Adresse, 1867, Chicago
Colazione sull’erba, 1865-66

Galeotta dell’amore tra Monet e Camille fu proprio la realizzazione di questa tela. Claude Monet quasi impazzì per realizzarla e la trama del romanzo si sviluppa proprio attorno ad essa. Non vi racconto nulla, ma vorrei farvi vedere le due versioni.

“Colazione sull’erba” Monet (studio conservato al Museo Puškin)

Camille in abito verde
Donna con il vestito verde (1865-’66), Kunsthalle,Brema

Il dipinto cui si ispira il titolo del romanzo.

Gli storici dell’arte affermano che il lavoro è stato svolto in un paio di giorni. Il dipinto venne accettato al Salon di Parigi nel 1866, la critica ne fu entusiasta e in moltissimi accorsero per vedere da vicino la borghese altezzosa della tela.

Tutta Parigi si era appena innamorata di Camille.

 

 

Impressione, sole nascente

Impossibile, quando si parla di impressionismo, non citare l’opera del 1872

Claude Monet, 1872, Musèe Marmottan, Parigi

L’invenzione del termine “impressionismo” si deve proprio all’impatto che quest’opera ebbe sulla critica. Fece scandalo perché sembrava “lo schizzo preliminare di una carta da parati”.

Camille Monet sul letto di morte
Monet Camille sul letto di morte, 1879, Musèe d’Orsay

“Inseguo il più piccolo frammento di colore. La colpa è mia, voglio cogliere l’immateriale. E’ terribile come la luce se ne vada, portando con le le sfumature”

Così, Claude Monet dipinse la sua amata, febbrilmente, cercando di tenerla in vita almeno sulla tela.

 

Jean-Frèdèric Bazille

Impossibile non citare lui, Bazille, migliore amico di Claude. Negli ultimi anni il suo lavoro è stato rivalutato, ma purtroppo rimane ancora troppo in ombra rispetto i più famosi: Renoire, Pissarro e Monet. Bazille è , secondo la mia opinione, il personaggio più complesso e particolare.

Vediamo alcune opere citate:

Lo studio di rue de Furstenberg
Bazille Jean Frédéric, Lo studio di rue de Furstenberg, 1865, Musèe Fabre

A Parigi nel 1865 Bazille si installa al n. 6 di rue de Furstenberg, sopra l’antico studio di Delacroix. In questa stanza austera dal disordine saggiamente regolato, la stufa incandescente rende omaggio al suo predecessore che aveva dipinto un quadro del genere.

 

 

 

 

Riunione di Famiglia
Bazille, Riunione di famiglia, 1867, Musèe d’Orsay, Parigi

Approfittando di un soggiorno estivo nella residenza di famiglia di Méric, vicino a Montpellier, affronta questo tema in una tela di enorme formato, ritraendo in una terrazza dieci dei suoi più stretti parenti. Nell’opera trova posto anche il pittore stesso, raffigurato in piedi, all’estrema sinistra del quadro.

Conclusione

Il romanzo parte da eventi storici e realmente accaduti, ma alcuno eventi sono stati alterati e romanzati, per conferire forza drammatica alle vicende.

“La donna col vestito verde” è la conferma di quando si dice di non giudicare un libro dalla copertina. Questa è davvero inguardabile, pixelata all’inverosimile e tagliata in modo abominevole. Si può tagliare la testa a un quadro così bello, che ritrae la protagonista del romanzo? Bah.

Comunque, sono contenta di non aver ceduto e averlo preso lo stesso. Si tratta di un romanzo delicato, passionale, crudele e magnificamente scritto. Ho amato anche io Camille e ho pianto con lei e per lei. Stephanie Cowell è una scrittrice squisita, dalla scrittura delicata e mai noiosa.

Una chicca che mi ha fatto esplodere il cuoricino di gioia: le citazioni dei pittori dell’epoca all’inizio di ogni capitolo. Ho accumulato massime che mi basteranno tutta la vita come ” L’uomo è nato libero, ma è ovunque in catene”.

Voto: 4/5

Tempo di lettura: due settimane e mezzo, scostanti, senza leggere tutti i giorni.


Spero che questa mia “brevissima” recensione vi sia piaciuta. Torno a studiare.

Peace

Francesca Anita Gigli

Divulgatrice culturale e collaboratrice di Finestre sull'Arte, ho creato Likeitalians nel 2020 per rendere la cultura alla portata di tutti. Sono una studentessa di Storia dell'arte, di quelle che non si prendono troppo sul serio. Leggo libri, scalo montagne, parlo di arte e di culture con spensieratezza. Sono una vagabonda e la nonna da piccola mi chiamava zingara, forse ci ha azzeccato prima di tutti.

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Francesca Anita Gigli

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