Categories: Esperienze

I misteri della Basilica di Sant’Eustorgio

Durante il lockdown avevo promesso a voi, ma soprattutto a me stessa, che avremmo visitato insieme luoghi nascosti e brulicanti d’arte e bellezza. Partiamo dalla città che mi ha vista crescere, che ho odiato e amato allo stesso tempo: Milano.

Affronteremo un viaggio che attraversa più epoche. Un viaggio fatto di storia e leggende. Un viaggio all’interno della Basilica di Sant’Eustorgio.


La leggenda dei Re Magi

Nella storia della Basilica di Sant’Eustorgio si fondono secoli e secoli di leggende e tradizioni, alcune molto suggestive come quelle sulla sepoltura delle reliquie dei Magi.

La leggenda narra che il vescovo Eustorgio ricevette in dono dall’imperatore di Costantinopoli le reliquie dei Magi. Queste furono trasportate in un grandissimo sarcofago di pietra dall’Oriente fino a Milano e spostate, durante l’attacco di Barbarossa, nella ben più sicura San Giorgio. Le reliquie però vennero scoperte e trafugate nel 1162 e portate nel Duomo di Colonia. All’interno della basilica milanese, però almeno è rimasto il monumentale sarcofago dalla copertura blu, con la scritta sepolcrum trium Magorum.

I milanesi, nei secoli successivi hanno tentato, invano, di avere indietro le reliquie e tutto ciò che ottennero fu solo una manciata di frammenti dei sacri resti.


La Cappella Portinari e l’arcobaleno

 

Ho sempre guardato Milano in scala di grigi e sono felice di ammettere di non aver mai commesso errore più grande. All’interno della Cappella Portinari, si irradiano un’infinità di scaglie policrome, allusive della luce divina. Le proporzioni e l’elegantissima geometria della costruzione riprendono i modelli del grande scultore e architetto toscano Filippo Brunelleschi. Prenditi un minuto e lascia che questo meraviglioso arcobaleno ti circondi totalmente.


La Madonna con le corna

La Cappella Portinari è brulicante di episodi mariani ( più tipici di Costantinopoli che dell’italia) , riconducibili, probabilmente al culto della Vergine promosso da Pietro da Verona: soggetto degli affreschi delle pareti laterali che celebrano il frate come predicatore, esorcista, taumaturgo e martire.

Ed è proprio questa immagine ad avermi colpita moltissimo: l’esorcismo della Vergine, o così sembra. L’opera narra il miracolo della falsa Madonna, quando un mago eretico si presenta durante la celebrazione della messa assumendo le sembianze di Maria, ma nella fretta di completare la trasformazione si dimentica di nascondere le corna. Il frate scopre così l’inganno e scaccia il demonio con l’ostia consacrata. Senza dubbio una delle immagini più insolite che vi capiterà di incontrare in un luogo sacro.


San Pietro e il mal di testa

Al centro della Cappella Portinari si trova la spettacolare tomba di San Pietro Martire: capolavoro assoluto della scultura gotica a Milano. L’arca fu realizzata da Giovanni di Balduccio nel 1336 ed è arricchita da statue simboleggianti le virtù come la prudenza raffigurata con due teste e da scene di vita e miracoli compiuti dal santo.

Secondo una leggenda però, il sarcofago era troppo piccolo per ospitarvi San Pietro, che venne quindi decapitato.

L’arcivescovo Giovanni Visconti portò la testa a casa e iniziò ad accusare dolori al capo. Dopo aver riportato la testa accanto al corpo del santo non ne soffrì più. Da allora nacquero diverse credenze che ruotano attorno i presunti poteri guaritori di San Pietro. Nella tradizione popolare infatti, San Pietro Martire è il protettore di quelli che soffrono di mal di testa. Per guarire bisogna strofinare un fazzoletto contro il suo sepolcro e poi appoggiarselo sulla testa.

Fun fact –  Matteo soffre molto di mal di testa, ma penso che l’unico modo per farlo guarire sia rinchiuderlo nel sarcofago. Insieme a San Pietro. Insieme a tutti i santi. E togliergli l’ossigeno. (Scherzo, lo amo tanto).


L’esorcista Vittorino

La basilica di Sant’Eustorgio è un luogo strano e a tratti inquietante, forse perché sorge su un cimitero paleocristiano. Gli scavi archeologici degli anni ’60 hanno rinvenuto un cimitero pagano e poi cristiano, ma la scarsità di fonti archivistiche non ha permesso la ricostruzione delle vicende storico-artistiche durante l’alto medioevo. Scendendo le scale e accedendo al cimitero, si trova una delle prime iscrizioni cristiane milanesi e la più antica epigrafe del cimitero. Vittorino possedeva uno dei più bassi gradi ecclesiastici che gli consentiva solamente di compiere esorcismi. Successivamente questa incombenza venne affidata ai preti.


Senza fretta si fa tutto

Non lasciatevi trasportare dalla fretta milanese. Mai!!! Appena Matteo ed io siamo entrati nella basilica, siamo stati adescati da un simpatico e tondo vecchietto che preso dalla foga ci dice ” dovete assolutamente vedere la Cappella Portinari”. Noi due, poveri illusi ci guardiamo e pensando che volesse chiacchierare, tutti contenti lo seguiamo fino ad arrivare alla biglietteria bofonchiando: “Bene, sono 12 euro”.

Momento. Il mio cervello si è ricordato di essere padrone di una studentessa che ha diritto ad uno sconto, e così è stato. Il biglietto ridotto per studenti e minori di 25 anni infatti costa 4 eurini, mentre quello per attempati come Matteo 6€. E qui anticipo la domanda che vorresti farmi: ne vale la pena? Si, assolutamente si. Questo piccolo spezzone è servito solo per dirti che con tutte le probabilità, hai diritto ad uno sconto. Approfittane, domani sarai più ricco di 2€.

Peace

Per info e tavoli lasciate un commento

 

Francesca Anita Gigli

Divulgatrice culturale e collaboratrice di Finestre sull'Arte, ho creato Likeitalians nel 2020 per rendere la cultura alla portata di tutti. Sono una studentessa di Storia dell'arte, di quelle che non si prendono troppo sul serio. Leggo libri, scalo montagne, parlo di arte e di culture con spensieratezza. Sono una vagabonda e la nonna da piccola mi chiamava zingara, forse ci ha azzeccato prima di tutti.

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