L’intricato viaggio della vita di tutti noi dovrebbe, secondo il mio poco umile parere, iniziare o per lo meno passare da Napoli.
Non ho mai avuto nulla che mi legasse così profondamente a questa città italiana, ne affetti stabili né famiglia; eppure dal primo momento in cui ho posato gli occhi su di lei, mi sono profondamente innamorata.
Ma Napoli è così, ti ingoia vivo e ti mostra prepotentemente tutto ciò che ha da offrire e tu puoi uscirne solamente in due modi: per sempre grato e con gli occhi colmi di meraviglia, o totalmente sconvolto.
Oggi è ancor più una città brulicante di eventi, idee culturali e centro di una consistente riqualificazione urbana grazie soprattutto all’aiuto di giovani associazioni.
Ma bando alle ciance, perchè in questo articolo voglio svelarti i consigli, miei e di alcuni locals, su cosa vedere a Napoli.
Il progetto della Cooperativa La Paranza nasce nel rione sanità con l’intento di cambiare le cose, per risanare un quartiere degradato.
La cooperativa, come spiegato sul sito, è nata nel 2006 in un quartiere di Napoli segnato dalla convivenza tra grandi differenze socio-culturali ed enormi risorse.
Tutto questo ha dato avvio a un processo di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio umano e storico-artistico del quartiere, creando opportunità di lavoro a moltissimi giovani ed esperti del settore culturale.
Nel 2006 il progetto ha offerto 5 posti lavorativi e recuperato 1000 mq di Patrimonio. Nel 2018, i dati sono cresciuti considerevolmente e oggi offrono una prospettiva ancora più incoraggiante recuperando più di 12000 mq di patrimonio e occupando 34 persone.
Gli esperti del settore che lavorano per la cooperativa portano il turista dentro una Napoli meravigliosamente inedita e lo trasportano sulle ali della storia con la loro energia e competenza, ma ti racconto un po di più nella parte dedicata “Cosa vedere a Napoli“.
Ho avuto il piacere di scoprire l’associazione Aenea grazie ad una competentissima artsharer che ho conosciuto sui social e (ri)conosciuto personalmente in questo mio pazzo viaggio in quel di Napoli. Susi di @pilloledistoriadellarte è volontaria di questo progetto culturale nato nel 2014 da giovani esperti del Sei-Settecento.
L’associazione Aenea impegna abilmente le proprie forze per rivalutare il patrimonio storico, artistico e archivistico della città di Napoli, raccontando ai visitatori una città inedita fatta di bellezze sovente dimenticate.
Se vuoi saperne di più, clicca qui.
Eccoci. Siamo arrivati a Napoli. Quanto restiamo? Dove andiamo? Domande quasi amletiche quando si progetta un viaggio, soprattutto se avete le tasche quasi sempre vuote come me e Brizi.
Prima di iniziare devi sapere due cose fondamentali: 1- a Napoli il semaforo è un consiglio; 2- se sei del Nord, butta l’orologio perchè qui il senso del tempo è totalmente diverso. Una volta apprese queste due semplici regole sarai pronto per addentrarti con saggezza e velata rassegnazione in questa meravigliosa città.
Ecco dunque cosa vedere assolutamente a Napoli.
Inizia con una scontatissima visita alla piazza del Plebiscito, uno dei simboli di Napoli situato nel cuore del centro storico. Un luogo magico che si trova esattamente qui è la Basilica di San Francesco da Paola considerata tra i più importanti esempi di architettura neoclassica italiana.
Ovviamente non può assolutamente mancare una passeggiata in via Toledo con rispettiva metropolitana e sul lungomare di Napoli, dove si affaccia prepotentemente il Castel dell’Ovo, anch’esso gratuito.
Uno dei luoghi più caratteristici di Napoli è la cosiddetta “via dei presepi” a San Gregorio Armeno, ancora più scenografica durante il periodo natalizio. Camminare in questa via significa respirare atmosfera natalizia in ogni anfratto e vedere i maestri presepiali mentre confezionano a mano le statuette rappresentanti i protagonisti del presepe napoletano.
Immancabile nella gita a Napoli è sicuramente una passeggiata al Vomero, quartiere residenziale nella zona collinare della città. Il Vomero è un centro abitato molto elegante e in grazioso stile Liberty dominato dall’imponentissimo Castel Sant’Elmo e dall’antistante Certosa San Martino da cui si gode una vista sublime della città.
Grazie alla fondazione Aenea ho scoperto invece una vera e propria chicca segreta: la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Con Brizi ho partecipato a una visita guidata gratuita promossa proprio dalla fondazione, quella sera capitanata da @pilloledistoriadellarte. La scelta di edificare questa chiesa nasce nel rispetto di una devozione del popolo offerta alla Vergine venuta in soccorso a tutti gli scampati della peste che affliggeva la città nel 1527. Da vedere assolutamente.
Molto caratteristica è piazza Bellini con i suoi locali e proprio per questo consiglio la sosta al caffè letterario Intra Moenia nato nel 1989.
Nel cuore del centro storico napoletano sorge l’antichissimo complesso monumentale di Santa Chiara voluto da Roberto d’Angiò nel 1310. La storia però non è stata molto clemente e la chiesa, oggi in forme gotiche, si presenta in forme molto diverse da quando venne costruita. Il 4 agosto 1943 la chiesa fu quasi del tutto distrutta e restaurata e riaperta al culto nel 1953.
Rimaniamo al complesso monumentale di Santa Chiara perché la chiesa è gratuita si, ma non il chiostro riccamente maiolicato. Le decorazioni delle maioliche si devono agli artigiani Donato e Giuseppe Massa, che hanno armonizzato la policromia del Chiostro con tutti gli elementi architettonici e naturali circostanti. Qui si trova uno schienale maiolicato molto particolare, l’unico relativo alla vita nel monastero. Rappresenta un’amabile clarissa intenta a cibare degli ancor più adorabili vicini. Tutto molto stucchevole e gioioso, si.
Costo: intero €6; ridotto €4,50
Per gli amanti della pacifica rassegnazione della morte consiglio di visitare la particolarissima chiesa di Santa Luciella ai Librai. Piccola chiesa nel centro storico di Napoli presa in custodia dai pipenieri, antichi artisti che scolpivano le pietre dure. Questi, lavorando con martello e scalpello, avendo paura che che schegge della pietra si potessero conficcare nei loro occhi, iniziarono a venere la protettrice della vista Santa Lucia. Ma al suo interno c’è qualcosa di davvero singolare: un teschio con le orecchie.
La leggenda del teschio è legata alle anime pezzentelle, quelle anime anonime, sconosciute, abbandonate e senza una degna sepoltura. Attraverso l’adozione di un teschio, il fedele poteva alleviare le pene dell’anima ricevendo delle grazie in cambio. Il teschio più ambito era ovviamente quello con le orecchie, il miglior ascoltatore.
Costo: con visita guidata €4
Luogo imperdibile che puoi trovare a Napoli è la Cappella San Severo che al suo interno ospita “il Cristo Velato” di Giuseppe Sanmartino.
Se vuoi approfondire la leggenda del Cristo Velato clicca qui
Molto scenografiche e con una leggenda parecchio raccapricciante sono le macchine anatomiche nella Cavea sotterranea della cappella. La leggenda nera narra che il principe Raimondo di Sangro fece uccidere i suoi servi (un uomo e una donna) iniettando loro una sostanza che avrebbe procurato la metallizzazione delle arterie e vene. Ovviamente è solo una leggenda e la meno magica realtà è semplicemente che i due corpi sono il frutto di una minuziosa riproduzione del sistema arterovenoso effettuata con diversi materiali, tra cui cera d’api e coloranti.
Costo: 8€ biglietto ordinario, 5€ fino ai 25 anni
Per continuità con la storia del Cristo Velato consiglio di vedere il Figlio velato dell’artista contemporaneo Jago nella Cappella San Severo fuori le mura.
Puoi prenotare la visita cliccando qui
Sono probabilmente un’umile vittima del marketing, ma trovo poetico come Jago sia riuscito a creare una continuità tra passato e presente, tra storia e attualità pungente solo attraverso due nomi. Il figlio velato rappresenta un bambino con il ventre rigonfio. Una denuncia delle atrocità silenziose della società di oggi. Una vittima innocente delle scelte degli adulti. La cruda realtà che si consuma tutti i giorni per mare. È figlio di tutti, questo bambino e vederlo dal vivo è una stretta al cuore.
La mirabolante scultura dell’artista contemporaneo è visitabile solamente tramite il tour guidato della cooperativa la paranza. Io personalmente ho partecipato alla passeggiata del miglio sacro e la consiglio caldamente. Si tratta di un percorso nel rione sanità, capitanato da un’abilissima guida. Il viaggio inizia scendendo alle catacombe di San Gennaro e si snoda in una bellissima passeggiata tra palazzi storici, chiese e murales.
Solo qualche metro sottoterra, qualche gratino e dinnanzi a voi si aprirà uno spazio arioso ed enorme, brulicante di storia e arte.
È possibile partecipare al tour guidato solamente sabato e domenica alle ore 9.00. Puoi prenotarlo cliccando qui .
Costo: intero € 15; ridotto studenti € 13. Durata circa di tre ore
Altro tour carino è quello nella Napoli sotterranea. Si tratta di un viaggio nella storia lungo 2400 anni, dall’epoca greca a quella moderna a 40 mt di profondità tra cisterne e cunicoli. Durante l’escursione si ammirano i resti dell’antico acquedotto greco-romano, rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale e tanto altro.
L’esistenza di una Napoli sotterranea è legata alla conformazione morfologica del territorio, composto da una roccia tufacea che ha la peculiarità di essere molto leggera. Inquietante pensare come Napoli, al di sotto sia quasi totalmente cava.
La visita dura circa due ore. Costo: €10
Un tour da fare assolutamente, almeno una volta nella vita è senza dubbio la visita di Pompei. Noi abbiamo scelto la visita guidata del parco archeologico della durata di tre ore e devo ammettere che ne è valsa la pena. La nostra guida Emanuela era preparatissima ed esilarante. Ha portato i visitatori in un bellissimo viaggio nella particolare storia greco-romana di Pompei e le sono immensamente grata per la competenza e la giocosità con la quale ci ha raccontato ogni storia.
Personalmente consiglio il tour guidato con Emanuela e se passate a Pompei potrebbe essere una bella esperienza. Interessante anche perchè il tour dura tre ore, ma alla fine di esso si può continuare a gironzolare liberamente dentro al parco archeologico continuando a riempirsi gli occhi di meraviglia.
Costo: ingresso + guida circa € 60, altino ma ne vale la pena. Noi abbiamo prenotato con l’agenzia Tempio Travel.
Articolo: Pompei tra insulti e street food, come siamo cambiati?
Dopo essere stati a Pompei, affascinati da quel mondo lontanissimo e perfettamente intatto, abbiamo deciso di fare un ulteriore tuffo nella storia andando a visitare il Museo Archeologico di Napoli. Inaugurato nel 1816 è oggi uno dei più importanti poli museali del mondo. È formato da tre sezioni principali: la collezione Farnese, le collezioni pompeiane e la collezione egizia, ma la zona più particolare è senza alcun dubbio quella dedicata al abiettò erotico.
La famosissima sezione è molto piccola, ma è affascinante scoprire come il sesso venisse visto nella Pompei fino al 79 d.C.
Costo: gratis per studenti di arte, 15€ biglietto intero
Altro luogo da visitare a Napoli è lo scenografico museo di Capodimonte ubicato nella Reggia voluta da Carlo di Borbone nel 1734. Oltre alla magnificenza dell’edificio e la bellezza delle collezioni è possibile anche godersi una rigenerante passeggiata e godere dei 125 ettari del parco.
Costo: € 2 fino ai 25 anni; € 12 biglietto intero
Se sei amante dell’arte contemporanea come la sottoscritta allora nella tua gita a Napoli non puoi assolutamente far mancare il museo Madre.
Si trova nel cuore antico di Napoli, lungo la bellissima “via dei musei”. Situata ai piedi della scalinata una frase di Constantin Brancusi che sintetizza perfettamente lo spirito del museo “si è fatta l’arte per dominare, per piangere, per pregare. Noi la stiamo facendo per vivere”. I capolavori pensati per il madre sono stati pensati dai nomi più significativi dell’arte contemporanea e sono il fulcro vivo e più vitale del museo. Qui troviamo nomi come Luciano Fabro, Jeff Koons, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Rebecca Horn. Quella del Madre è una bellissima esposizione che vuole ricordare fermamente quanto la città di Napoli sia attenta al linguaggio contemporaneo e possiede una grande forza propulsiva per diffonderlo.
Costo: €4 ridotto; €8 intero
Trovo incredibile e quasi irreale riscoprire ogni volta come tutto a Napoli sia meraviglioso e tutto ciò se si può ingurgitare è buonissimo. A Napoli, fatta eccezione per le classiche trappole per turisti a cui fortunatamente noi italiani abbocchiamo difficilmente, si mangia benissimo ovunque e questo m crea un’invidia incredibile. Ecco quindi una svelta lista di dove abbiamo mangiato a Napoli.
Parliamo di pizza: noi siamo stati alla figlia del presidente e alla pizzeria concettina e i tre santi, entrambe molto famose e buonissime. A mio gusto personale ho preferito la seconda, ma sono meravigliose entrambe. Basta, qui si conclude la mia competenza descrittiva dei cibi.
Altro alimento che non poteva mancare alla nostra dieta napoletana erano le sfogliatelle che abbiamo preso dall’antico forno Attanasio e da sfogliatella Mary. Anche qui ho preferito la seconda: un po’ meno dolce e più ricottosa.
Nel Rione Sanità invece da provare assolutamente i fiocchi di neve nella pasticceria poppella, sono bombe caloriche alla panna e ricotta che potrebbero farti morire felicemente per gravi problemi di colesterolo. Ma ne vale la pena.
Un ristornatino caratteristico nel mezzo dei quartieri spagnoli è a cucina ra casa mia che propone piatti tipici della cucina Napoletana, a prezzi molto bassi.
Dove posare comodamente il capo per allietarsi un ponderante la notte? Brizi ed io cerchiamo sempre di non spendere molto, ci basta un letto comodo e una stanza pulita. Sulla pulizia non transigiamo.
Quest’ultima volta abbiamo alloggiato al Fagì, un affittacamere nel cento di Napoli, a due passi da piazza del Plebiscito. Stanza piccolina sui toni del grigio, estremamente pulita e con un bagno molto grande. Ciò che ho amato con sommo giubilo è stat l’estrema cortesia e disponibilità del personale.
Spero che i miei consigli di cosa vedere a Napoli possano esservi utili.
Ovunque voi siate, chiunque voi siate, vi mando un forte abbraccio.
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