Io mi amo: il progetto di arte relazionale di Antonio Spanedda

Riusciresti a descrivere la tua complessità in una sola parola? È la domanda che pone l’artista relazionale Antonio Spanedda con il progetto “Io mi amo“. Una domanda apparentemente semplice, ma di una complessità e intimità alquanto disarmanti.

Che cos’è larte relazionale? Qui trovi il mio articolo a riguardo.


Antonio Spanedda: breve biografia

Antonio Spanedda è un artista contemporaneo nato a Novara nel 1961.

Dopo essersi diplomato in scultura e aver conseguito un dottorato di ricerca in arte sacra all’Accademia di Belle Arti di Milano, la vita dell’artista inizia a seguire il filone teatrale.

Nel 2005 partecipa all’evento collaterale “Già e non ancora…” della Biennale di Venezia con l’opera “Ambone, Casa della Parola” in permanenza nella chiesa S.Lio a Venezia.

Antonio Spanedda è tra i fondatori di artesacracontemporanea.it : portale che raccoglie le informazioni sui beni culturali attenti alla spiritualità. Dal 2019 riprende il tour espositivo “Madre-Donna” e da qui, possiamo affermare quasi con assoluta certezza quanto, per l’artista, l’esplorazione dei mille uniersi femminili sia importante.


L’arte relazionale di Antonio Spanedda

progetto DONNA, Antonio Spanedda

Forse, dopo questi ultimi anni distaccati e chiusi nelle nostre anime solitarie e isolate, abbiamo ancora più bisogno di questa strana forma d’arte. Una forma d’arte che sembra salvezza, che da la timida speranza di poter ancora far parte di qualcosa.

Antonio Spanedda, con il progetto DONNA, ha fatto proprio questo.

La Donna è stata vittima di preconcetti e critiche convinzioni sulla propria capacità intellettuale e fisica, scambiando ciò che appartiene alla natura con qualcosa che invece è un prodotto della “cultura”. Una cultura malata e sbagliata, ma che purtroppo fa parte del nostro presente. La donna è il risultato di una costruzione sociale che può essere cambiata. E DONNA Volto del nuovo decennio è un progetto di ricerca artistica a cura di Antonio Spanedda, iniziato in Germania nel 2018.

Ad oggi hanno partecipato al progetto oltre 120 Donne di 19 nazionalità differenti.

Il progetto DONNA é un viaggio che prova a valorizzare il differenti lati femminili, indagandoli nella propria distintiva complessità.

“Che si tratti della difesa dell’ambiente o della protezione dei diritti umani, la condizione determinante del successo di DONNA è la stessa: raccogliere questa sfida e contribuire a restituire vitalità a quel discorso spontaneo di cambiamento che considera l’emancipazione delle donne come uno dei maggiori segni dei tempi”.

Antonio Spanedda rende arte il dialogo, il confronto, gli incontri e le relazioni umane.

Questo, d’altronde, é il compito dell’arte relazionale. Smuovere le coscienze e ripensare al rapporto tra artista e fruitore, che riescono così a mescolarsi e creare un’opera d’arte totale e condivisa.


Quando i social uniscono

Marzo 2020. Avevo appena aperto Likeitalians, guidata solo dalla mia folle urgenza espressiva. Volevo divulgare la storia e l’arte per supplire a quell’enorme vuoto nelle relazioni che rischiava di lasciare la pandemia.

Sono una millennials, nata lo stesso anno in cui è nato ebay. Nessuno mi ha insegnato a usare i social o il web in generale, semplicemente ci sono crescita accanto come tantissimi coetanei. Il web ci ha plasmati e ci ha insegnato a comunicare nei più svariati modi, ci ha fatto toccare con mano la solitudine, ma anche la folla e le compagnie più disparate.

Così, come me, tante altre ragazze e ragazzi provano a trovare un proprio posto nel mondo tramite i social e Antonio Spanedda ha capito che potevano essere un arma vincente per azzerare le distanze.

Al progetto IO MI AMO hanno preso parte alcune ArtSharer, ta cui : la bravissima Marketing Expert Alessia Valente (arte_ale), Elisabetta Roncati, Rachele Borotto Della Vecchia, Giulia Bendinelli, Alisia Viola ed io, la vostra amichevole artsharer di quartiere.


Come prendere parte al progetto

L’arte di Antonio Spanedda non esiste se non tiene conto alle interazioni umane. La sua, è un’arte che va alla ricerca costante dell’origine di una creatività collettiva e condivisa, espressa attraverso nuove tecniche e pratiche.

Insieme alla Marketing Expert ALessia Valente, l’artista relazionale Spanedda ha deciso che questa nuova mostra potrà realizzarsi solo con la partecipazione di ognuno di voi che, se vorrete, potrete essere una colonna portante dell’opera.

Dal 2 all’8 maggio sarà possibile partecipare a questa strana, ma divertentissima mostra social pubblicando una foto in primo piano alla quale potrai associare una sola parola guida che descriva la tua anima, l’obiettivo per cui lottare ogni giorno o, semplicemente, una parola in cui ami rintanarti, nalla quale ti ritrovi comodo e amato.

Difficile? Assolutamente si. Siamo talmente pieni di sfaccettature e controsensi che scegliere una sola parola pare una missione quasi impossibile, ma alla fine si tratta di un piccolo viaggio in noi stessi.

Non solo avrete la possibilità di diventare co-creatori della prossima mostra, ma potrete anche ricevere a casa un’opera d’arte. Infatti, ognuno di voi potrà essere selezionato tra i 3 vincitori che riceveranno il proprio ritratto realizzato dall’artista, partendo dalla foto con cui avete partecipato alla mostra.”

Ricapitolando:

Per partecipare dovrete seguire questi semplici passi:

  1. Scattarsi una foto in primo piano che mostri quanto più possibile la propria personalità e le proprie emozioni;
  2. Indicare una parola guida che riveli il concetto più importante da seguire e l’obiettivo per cui lottare ogni giorno. Oltre alla parola guida, potrete spiegare il perché della scelta della parola.
  3. Pubblicare la foto sul proprio account IG (sia come post sia come storia va bene), taggando #iomiamo #arterelazionale @antoniospanedda @donna_madre @arte__ale
  4. potrete partecipare alla mostra virtuale dal 2 al 9 maggio 2022.

Francesca Anita Gigli

Divulgatrice culturale e collaboratrice di Finestre sull'Arte, ho creato Likeitalians nel 2020 per rendere la cultura alla portata di tutti. Sono una studentessa di Storia dell'arte, di quelle che non si prendono troppo sul serio. Leggo libri, scalo montagne, parlo di arte e di culture con spensieratezza. Sono una vagabonda e la nonna da piccola mi chiamava zingara, forse ci ha azzeccato prima di tutti.

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